letter to a friend di Emily Jacir, Palestina 2019, 43' |
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Presentato allo Schermo dell'arte 2020 A Betlemme, in Palestina l’intervento edilizio e militare dello stato di Israele è stato particolarmente duro e ha sconvolto completamente la geografia e l’economia della città, così come la vita dei suoi abitanti, limitati nella libertà e calpestati nei loro diritti fondamentali. Realizzando questo cortometraggio, narrato in prima persona da lei stessa, Jacir ha quindi lanciato un appello al gruppo di ricerca londinese Forensic Architecture, chiedendo loro di condurre un’indagine per ricostruire la storia della strada in cui si trova la casa che da oltre un secolo appartiene alla sua famiglia, prima che i soldati israeliani possano requisirla. Ricorrendo, oltre al medium video, anche all’uso di materiale fotografico e mappe dell’area urbana interessata che ne rivelano gli impressionanti cambiamenti nel tempo, Jacir mostra uno spaccato della sua esistenza quotidiana e di quella dei suoi concittadini impegnati ogni giorno in una lotta per la sopravvivenza, tra lanci di granate lacrimogene e scene di rivolta, circondati da edifici abbandonati, muri di cemento e filo spinato.
Emily Jacir (Betlemme 1972, vive e lavora tra Roma e Ramallah). È stata coinvolta in progetti educativi in Palestina dal 2000 creando spazi alternativi internazionali di produzione. Nel 2007 ha vinto il Leone d’Oro per un artista under 40 della 52esima Bienale di Venezia. Tra le sue personali più recenti si ricordano quelle del Irish Museum of Modern Art, Dublino (2016-17); Whitechapel Gallery, Londra (2015); Darat il Funun, Amman (2014-2015). Filmografia Selezionata: Notes for a Cannon, 2017; Tal al Zaatar, 2014; Lydda Airport, 2009.
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