The Bruce Lacey Experience di Jeremy Deller, Nicholas Abrahams, Regno Unito 2012, 67' |
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Presentato allo schermo dell'arte 2019 Nel 2012, lo stesso anno in cui ha realizzato il grande gonfiabile Sacrilege per il Glasgow International Festival of Art, Deller ha diretto, insieme al collaboratore di lunga data Nicholas Abrahams, questo documentario su uno dei personaggi più eclettici ed eccentrici del Regno Unito del secondo dopoguerra. Considerato la figura guida del cosiddetto “Nuovo Realismo” britannico, Bruce Lacey rappresenta in un certo senso un anello mancante nella storia della cultura alternativa inglese. Durante la sua lunga carriera di pittore, scultore, sciamano, costruttore di robot, satiro, musicista, Lacey, che si autodefinisce uno “sciocco monello”, ha collaborato con inglesi illustri, grandi artisti e figure del mondo dello spettacolo come Lenny Bruce, Spike Milligan, i Beatles e molti altri; non ha mai smesso di fare arte, di assemblare automi e macchinari futuristici, di esibirsi in surreali e talvolta scioccanti performance. Nonostante nel 2012 Lacey avesse già compiuto 85 anni, le immagini di questo film mostrano un uomo ancora attivo, curioso, che nella sua casa di campagna è continuamente dedito al suo incessante, bambinesco, delirante e poliedrico processo creativo, e sembra vivere in una dimensione a sé stante, lontano dal mondo moderno. Lacey è senza dubbio un personaggio circondato da un’aura mistica, allucinata e fiabesca, un baluardo vivente della controcultura inglese degli anni ’60. Jeremy Deller:
L’artista britannico Jeremy Deller, formatosi come storico dell’arte, ha sviluppato attraverso il video, l’installazione e la performance una ricerca incentrata sulla cultura popolare e folk, sviluppando una narrativa ironica sospesa tra attualità e finzione, reale e immaginario. L’artista è soprattutto interessato ai meccanismi su cui sono strutturate le società contemporanee e alle disparate esperienze e relazioni degli individui che ne fanno parte. La forza del suo lavoro risiede nella capacità di utilizzare in maniera critica gli stereotipi diffusi nella società, specialmente quelli legati ai poteri politici, economici e religiosi. Vincitore del Turner Prize nel 2004, tra le sue mostre personali: Sacrilege, Fondazione Nicola Trussardi, Milano (2018); English Magic, British Pavilion, 55esima Biennale di Venezia (2013); Joy in People, Hayward Gallery, Londra (2012); It Is What It Is: Conversations About Iraq, Creative Time and New Museum, New York, Hammer Museum,
Los Angeles, e Museum of Contemporary Art Chicago (2009); Procession, Cornerhouse, Manchester (2009); D’une révolution à l’autre. Carte blanche à Jeremy Deller, Palais de Tokyo, Parigi (2008).
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