English Magic di Jeremy Deller, Regno Unito 2013, 14' |
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Presentato allo Schermo dell'arte 2019 Realizzato per il Padiglione della Gran Bretagna della 55esima Biennale di Venezia, English Magic include elementi visivi e tematici che riflettono l’interesse di Deller per le diverse radici che stanno alla base della società britannica, della sua storia culturale, socio-politica ed economica, delle sue icone e i suoi miti. Mettendo in scena eventi avvenuti nel passato, nel presente e in un immaginario futuro prossimo, Deller intreccia insieme l’alto e il basso, il raffinato e il popolare, dando vita ad un’opera intenzionalmente provocatoria. Seguendo una narrativa quasi psichedelica, tra voli di falchi e civette, demolizioni di automobili, parate in costume e riproduzioni gonfiabili di Stonehenge, dove la musica, eseguita e registrata dalla Melodian Steel Orchestra of South London nel leggendario studio 2 degli Abbey Road Studios, detta il ritmo alle immagini e contribuisce significativamente a creare un’atmosfera sognante, il film oscilla tra il documentario e la fiction, la realtà e l’immaginazione. Jeremy Deller:
L’artista britannico Jeremy Deller, formatosi come storico dell’arte, ha sviluppato attraverso il video, l’installazione e la performance una ricerca incentrata sulla cultura popolare e folk, sviluppando una narrativa ironica sospesa tra attualità e finzione, reale e immaginario. L’artista è soprattutto interessato ai meccanismi su cui sono strutturate le società contemporanee e alle disparate esperienze e relazioni degli individui che ne fanno parte. La forza del suo lavoro risiede nella capacità di utilizzare in maniera critica gli stereotipi diffusi nella società, specialmente quelli legati ai poteri politici, economici e religiosi. Vincitore del Turner Prize nel 2004, tra le sue mostre personali: Sacrilege, Fondazione Nicola Trussardi, Milano (2018); English Magic, British Pavilion, 55esima Biennale di Venezia (2013); Joy in People, Hayward Gallery, Londra (2012); It Is What It Is: Conversations About Iraq, Creative Time and New Museum, New York, Hammer Museum,
Los Angeles, e Museum of Contemporary Art Chicago (2009); Procession, Cornerhouse, Manchester (2009); D’une révolution à l’autre. Carte blanche à Jeremy Deller, Palais de Tokyo, Parigi (2008). |
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