Soft resistance di Tora Wallander, 2018, ' |
Sequenza in loop. Video installazione. Courtesy l’artista |
Presentato allo Schermo dell'arte 2020 Il film è parte di VISIO - European Programme on Artists’ Moving Images - IX edizione Soft Resistance è stata esposta per la prima volta nella sala del reattore nucleare R1 a KTH, il primo costruito in Svezia. L’opera nasce in seguito ad una serie di eventi in cui le meduse hanno reso necessaria la chiusura forzata di centrali nucleari poiché ostruivano le turbine di raffreddamento. Questi animali infatti prosperano a causa della pesca incontrollata, dell’innalzamento della temperatura degli oceani e dell’acidificazione delle acque causata dalla distruzione degli ecosistemi marini. L’opera propone una visione in cui la dimensione antropica sarà sopraffatta dalla reazione del regno animale, che tenderà inevitabilmente a ristabilire un nuovo equilibrio tra le parti. Tora Wallander (1991, Svezia) lavora su progetti di ricerca, partendo dall’analisi di eventi e fenomeni reali e arrivando a produrre video che oscillano tra la fiction e genere documentario. È interessata al rapporto del genere umano con la natura e al nostro ruolo in essa. Fa uso di una vasta gamma di materiali e tecniche, spesso utilizzando metodi che creano illusioni quando si muove tra l’analogico e il digitale. Il suo lavoro è stato esposto alla Konstakademien, Stoccolma; R1, KTH, Stoccolma; Galleri Mejan, Stoccolma. Ha conseguito un MFA presso il Royal Institute of Art a Stoccolma. |
[chiudi scheda] |