It For Others di Duncan Campbell, 2013, 54' |
|||
|
|||
Realizzato per il padiglione Scozzese della 55 Biennale di Venezia (2013), e film che ha fatto valere il Turner Prize al suo autore (2014), It for Others di Duncan Campbell è una riflessione sull’imperialismo degli oggetti nella società contemporanea. Raccogliendo esplicitamente l’eredità di Les statues meurent aussi, il film ne stravolge però la struttura: la linearità e consequenzialità narrativa dell’essay film a cui si ispira, cedono qui il posto a un discorso frammentario, incerto e a tratti disorientante sulla costruzione del valore e sul significato dei beni di consumo. L’artista, avvalendosi di una varietà di registri linguistici differenti, ci guida attraverso riflessioni sulle cesure provocate dal colonialismo nelle culture da esso assoggettate, una performance della Michael Clark Company che astrattamente tratta il tema dello scambio dei beni, scene di vita domestica e bottiglie di ketchup dalla forma antropomorfa. In un presente altamente mercificato dove ogni bene è sottoposto alle regole del mercato globale, nemmeno l’arte può dirsi immune da questo fenomeno. Duncan Campbell
Dublino 1972, vive e lavora a Glasgow. Con i suoi film analizza le grandi tematiche della storia con l’obiettivo di esplorare il modo in cui le grandi narrazioni sociali, politiche e personali siano tramandate nel tempo. Tra le sue mostre recenti ricordiamo le personali Arbeit alla Kunsthall di Oslo (2015), Duncan Campbell alla Irish Museum of Modern Art di Dublino (2014) Scotland + Venice, Padiglione Scozzese alla Biennale di Venezia (2013); e le collettive Turner Prize alla Tate Britain (Londra, 2014), ha inoltre partecipato a Manifesta 9 (Belgio, 2012) e alla Gwangju Biennale (Corea del Sud, 2010).
Courtesy of Duncan Campbell and LUX, London |
|||
[chiudi scheda] |