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We Are One

di LucFosther Diop
2010, 5′
Presentato a VISIO – European Programme on Artists’ Moving Images – IV edizione
Le opere di LucFosther Diop sono spesso metafore delle contraddizioni proprie della condizione umana e dei rapporti sociali. Attraverso strategie visive semplici, ma estremamente poetiche, l’artista indaga aspetti specifici del neo-colonialismo e dell’impatto dell’imperialismo occidentale sul territorio africano. Nel video We Are One la mano destra dell’artista camerunense diventa una sintesi poetica degli scontri e delle incomprensioni nei rapporti umani. Il dialogo tra le sue dita, che inizialmente appare calmo, diventa sempre più conflittuale, conseguenza apparentemente inevitabile in una società in cui le relazioni umane sono vincolate all’appartenenza di classe e alle distinzioni tra gruppi etnici e culturali. L’artista suggerisce invece, attraverso il palmo della mano distesa, l’abbandono di una comunità classista a favore di una società orizzontale basata sul dialogo paritario tra gli individui. Il video è stato premiato con il FAAP Artistic Residency Prize in occasione della XVIII edizione del festival di arte contemporanea SESC_Videobrasil.
LucFosther Diop vive e lavora a Rotterdam e Douala (CM). Ha studiato Belle Arti presso l’Università Yaounde1 e alla Rijksakademie van beeldende kunsten di Amsterdam. LucFosther realizza film, fotografie, disegni, collage e installazioni. La sua ricerca trae origine da storie e fenomeni di razzismo, ingiustizia, propaganda, schiavitù, colonialismo, neo-colonialismo e imperialismo. Nella sua pratica si avvicina a questi concetti cercando strategie visive e metaforiche che gli consentano di esprimere aspetti specifici delle influenze e degli effetti del neo-colonialismo e dell’imperialismo, in particolare nel continente africano, e nel mondo. Il suo lavoro è stato esposto in mostre internazionali, tra cui 2nd Thessaloniki Biennal, 2009, 11th Havana Biennal, 2012, 14th PhotoEspana, 2011, e XVIII SESC_Videobrasil Festival, 2013. Il suo video We Are One ha vinto il FAAP Artistic Residency Prize in occasione della 18th SESC_Videobrasil Festival, 2013. Nello stesso anno ha ricevuto inoltre l’Unesco-Aschberg Award for French Africa.