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The World According to Kapoor - A Portrait of Anish Kapoor

di Heinz Peter Schwerfel
Francia/GB 2011, 52′
Riprese: Marcel Neumann
Montaggio: Philippe La Bruyère
Musica e Suono: Ulrich Lask
Produttore: Anne Schuchman
Produzione: Laurence de Rosière
POst-Produzione: Artcore Film
Coproduzione: SCHUCH Productions (Anne Schuchman), ARTE France (Unité Culture et Spectacles), Directrice adjointe à la Culture (Emelie de Jong), Chargé de programmes (Ali Delici), Administrateur (Pascal Aron), Chargée de Post-Production (Stéphanie Lanois)
Distribuzione: ARTE France
Con il sostegno di: Centre National du Cinéma et de l’image animée
Coprodotto da Schuch Productions e da ARTE France, il film di Schwerfel è un’intervista ricca di spunti e riflessioni nella quale Anish Kapoor racconta la sua ricerca di forme nuove, il suo pensiero sulla scultura e sulla concezione metafisica degli spazi in cui si trova ad interagire. Le sue parole sono un commento alle immagini girate nel suo studio-laboratorio di Londra, al Millenium Park di Chicago dove la sua straordinaria Cloud Gate è diventata uno dei monumenti più visitati della città, alle sue mostre di Bilbao, Mumbai, Delhi e Parigi.
Anish Kapoor
Tra i più celebrati del nostro tempo, Anish Kapoor è un artista multiculturale, perfezionista dell’estetica e ingegnere dell’impossibile, che si alimenta sempre di nuove sfide artistiche e tecnologiche, come Orbit la torre alta più di 100 metri che egli ha progettato per le Olimpiadi londinesi del 2012.
Nato a Mumbay nel 1954 ma trasferitosi a Londra già dagli anni ’70, Kapoor è presente nelle più importanti collezioni del mondo. Tra le mostre temporanee, più recenti, si ricorda quella al Grand Palais di Parigi dove, per il progetto Monumenta 2011, ha realizzato Leviathan una gigantesca installazione in PVC ispirata al mostro dalle forme tra drago e serpente tratto dal libro di Giobbe, creatura evocatrice di un’imminente catastrofe; Milano (2011), alla Rotonda della Besana e alla Fabbrica del Vapore dove ha realizzato Dirty tunnel, un enorme tunnel in acciaio che i visitatori possono percorrere completamente al buio; Venezia (2011), nella Basilica di San Giorgio Maggiore, con Ascension: un getto di fumo, quasi un’incorporea colonna, ma anche un “respiro’ che evoca lo pneuma, il soffio divino della tradizione cristiana”, dice l’artista.