Uno sguardo nel mondo dell’arte contemporanea polacca basato sulla vita dell’artista Oskar Dawicki, che in questo film interpreta se stesso. Con la sua brillante giacca blu divenuta ormai un elemento caratterizzante delle sue performance, Dawicki affronta con sottile ironia questioni legate alla sua identità d’artista e ai paradossi del reale. Le sue performance, insieme a quelle del suo maestro Zbigniew Warpechowski, si susseguono nel film nel quale sono montati sia materiali d’archivio che riprese di nuove azioni, ed essi stessi appaiono come i propri alter ego cinematografici, creando un avvincente mondo di doppi e di finzioni. Tra emozioni e piccole sfide quotidiane, gesti estremi e visioni terminali, i registi Maciej Sobieszczanski e Łukasz Ronduda, curatore del Centro di Arte contemporanea di Varsavia, creano un eccellente mix tra documentazione e finzione, fino ad arrivare all’emblematico epilogo con la morte fittizia dell’artista durante una delle sue azioni.