L’opera di Ragnar Kjartansson (Reykjavík, 1976) è oggi nota sul piano internazionale per le performance, che confluiscono in video installazioni di grandi dimensioni, che inglobano più discipline nelle quali l’artista esplora il confine fra realtà e finzione, sempre in bilico tra i registri della melanconia e la parodia.
Intervistato nel suo studio di Reykjavík dalla troupe del Louisiana Channel, l’artista ripercorre con la franchezza che lo contraddistingue la propria carriera a partire dai suoi primi video Colonization (2003) e Mercy (2004), che trattano della storia coloniale dell’Islanda e della musica country. ll suo racconto affronta l’esperienza della Biennale di Venezia, quando nel 2009 è stato il più giovane artista a rappresentare l’Islanda e per sei mesi ha vissuto al piano terra di Palazzo Michiel Dal Brusa’, dove aveva sede il padiglione realizzando un dipinto ad olio al giorno, e la straordinaria videoinstallazione a 9 canali The Visitors (2012), in Italia esposta all’HangarBicocca nel 2013.