Questo nuovo film dell’artista curdo iracheno Hiwa K è un viaggio alla scoperta di sé, o meglio alla riscoperta di sé. Munito di uno strano oggetto, un palo tenuto in equilibrio sul naso con attaccati alcuni specchi, egli ripercorre a piedi il tragitto che fece quando fu costretto a fuggire dalla sua terra, dalla Turchia alla Grecia fino a Roma. La limitata vista del terreno data dal dispositivo gli consente di procedere lentamente e in modo incerto attraverso vari territori, strade deserte e città, campi, ponti, montagne. Mentre la voce fuori campo descrive la sua storia di migrazione, gli specchi gli permettono, nonostante il precario equilibrio dei passi, di trovare la strada e di avanzare: “per ricordare” – afferma – “hai bisogno di altri strumenti archeologici”. Il film è stato realizzato per documenta 14 dove era esposto al Conservatorio di Atene.