Courtesia dell’artista. Opera commissionata dalla Young Artist of the Year Award, AM Qattan Foundation
Il titolo dell’opera si riferisce alla dea greca della memoria, inventrice del linguaggio e delle parole.
Il punto di partenza del progetto è una cicatrice sulla fronte del nonno dell’artista, causata da un proiettile sparato da un soldato israeliano alla fine degli anni ‘40. Concentrandosi sulle storie del mito e sulla costruzione della memoria, il film riprende individualmente i membri della famiglia mentre raccontano la loro versione di quello stesso evento. Il progetto riflette su come ciascuno di noi assuma il ruolo dello storico quando manca la fonte primaria. “Noi non ricordiamo. Riscriviamo la memoria cosi’ come si scrive la storia” (Chris Marker, Sans Soleil). In questo modo, il ricordo diventa un atto di trasformazione e non di riproduzione.
Inas Halabi lavora principalmente con materiale cinematografico e archivistico per analizzare eventi storici e politici legati all’identità nazionale, alla memoria collettiva e alla creazione di miti. La sua pratica è basata sull’osservazione e sulla ricerca sul campo e cerca di comprendere come si manifestano le forme di potere sociale e politico. Ha conseguito un MAE presso il Goldsmiths College di Londra e ha recentemente concluso un programma di residenza durato due anni presso il De Ateliers di Amsterdam. Nel 2016 le è stato assegnato il Qattan Foundation’s Young Artist of the Year. Ha recentemente esposto e presentato le sue opere presso istituzioni e manifestazioni come Silent Green Betonhalle, Berlino; Smith College Museum of Art, Stati Uniti; al-Ma’mal Foundation for Contemporary Art, Gerusalemme; OFF-Biennale Budapest e Shifting Ground, progetto della 13a Biennale della Sharjah.