Il film racconta attraverso interviste, registrazioni audio e filmati d’epoca l’intensa vicenda biografica, a tratti ancora sconosciuta, del maestro dell’Espressionismo astratto, il pittore statunitense Clyfford Still. Uomo dalla personalità controversa e irascibile, Still non è mai sceso a compromessi. All’apice della sua carriera rifiutò la commercializzazione delle proprie opere tanto che nel suo testamento lasciò scritto di donarle esclusivamente a una città americana che le avrebbe dovute custodire in un museo a lui dedicato. Il film ricostruisce questa vicenda e mette in luce le complesse relazioni tra l’artista e le altre figure chiave dell’arte americana degli anni Cinquanta quali Mark Rothko, Jackson Pollock, Barnett Newman, così come il rapporto con collezionisti e galleristi del tempo. Nel fare luce sulla vita del pittore, Lifeline diventa così uno spunto di riflessione sul rapporto tra produzione artistica contemporanea e mercato. Ma grazie alle parole delle due figlie di Still è anche il ritratto intimo di un artista rigoroso che visse come indissolubile il connubio tra arte e vita.