La regista inglese Kim Longinotto, conosciuta per i suoi film incentrati sulle storie di donne in lotta contro ogni genere di oppressione e discriminazione, dedica il suo ultimo lungometraggio alla straordinaria figura della fotografa palermitana Letizia Battaglia. Nata nel 1935, la Battaglia inizia la carriera di fotoreporter nel 1969, collaborando con il giornale palermitano L’Ora. Dal 1974 comincia a documentare, unica donna, i numerosi omicidi di mafia che sconvolgono la città. Lei stessa ricorda nel film quei terribili momenti e le tracce indelebili che quella violenza ha segnato su di lei e su tutti coloro che hanno lavorato al suo fianco. Spinta dal desiderio di combattere il potere della mafia e di sensibilizzare l’opinione pubblica, si è sempre schierata in prima linea con i suoi servizi giornalistici e con le sue mostre, arrivando ad impegnarsi in politica e a ricoprire vari incarichi nel Comune di Palermo e nella Regione Sicilia. Il film è un intimo e fedele ritratto di una grande artista e fotoreporter, una donna determinata e coraggiosa che spesso ha sacrificato le proprie relazioni personali per combattere il male di un paese e di una città dalle mille contraddizioni, la sua amata Palermo, della quale ha raccontato attraverso i suoi scatti, spesso in un nitido bianco e nero, la miseria e lo splendore, le tradizioni, gli sguardi delle donne e dei bambini, le strade e i quartieri, le feste e i lutti, la vita quotidiana e i volti del potere.