Presentato al Festival di Venezia nella sezione Orizzonti, è il primo progetto in lingua inglese della celebre artista e filmmaker iraniana, co-sceneggiato da Jean Claude Carrière, storico collaboratore di Buñuel, e interpretato, fra gli altri, da Matt Dillon e Isabella Rossellini. Ambientato nel New Mexico in un futuro pericolosamente prossimo, narra con un tono surreale la storia di Simin (Sheila Vand), una fotografa immigrata iraniana che lavora per l’Ufficio del Censimento del governo americano, che per controllare i cittadini ha avviato un programma di registrazione dei loro sogni. Andando di porta in porta a raccogliere i sogni, Simin scatta I ritratti degli abitanti, americani provenienti da diversi background etnici, economici, religiosi. Ironico e toccante, il film è uno sguardo satirico sugli Stati Uniti di oggi e sulla preoccupante situazione sociale attuale. Affronta la grandezza dell’”esperimento”americano mettendone in luce anche gli aspetti contrastanti. I due personaggi maschili che la protagonista incontra infatti sono un idealista, naïve, romantico, hippy (William Moseley) e un cowboy diventato detective (Matt Dillon), che interpreta la figura del macho arrogante.