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La Vie Héroìque de B.S. - Un opéra en trois actes

di Hoèl Duret
2015, 45′
Presentato a VISIO – European Programme on Artists’ Moving Images – IV edizione
Operatore e luci: Pierre Bouglé
Attori: Colyne Morange, Benoît-Marie Moriceau, Vladimir Ritz, Cécile Trichet
Musica: Pierre Lucas, Pierre Bouglé and Gil Méry
Voce fuori campo: Daniel Méry
Costumi: Eloïse Mineo-Briand
Courtesy l’artista
Per l’allestimento si ringrazia Jacopo Addini, CANIFICIO oggetti d’arte e antiquariato.
Il film di Duret è un racconto e dramma critico che ritrae l’evoluzione del personaggio principale, un designer industriale denominato B.S., la cui fede incrollabile nelle razionali, innaturali incertezze del pensiero modernista, l’infondata fiducia in se stesso, e la cronica mancanza di prospettiva sui suoi oggetti di studio lo conducono prima al disincanto e poi alla follia. Il film inizia con B.S. che intraprende il progetto impossibile di realizzare una sintesi efficace di forme ereditate dal XX secolo, ispirati a figure quali Marcel Breuer, Mies van der Rohe, Eileen Gray, i coniugi Eames ed Enzo Mari. Nel secondo atto, B.S. riceve il folle incarico di ridisegnare l’uovo di gallina al fine di ottimizzarne l’imballaggio ed il trasporto, trovandosi a dover contraddire le leggi della natura nel tentativo di perfezionare una forma già ideale. Infine, nel terzo atto, dopo aver perso le proprie moderne certezze sull’uso e origine delle forme, B.S. intraprende un viaggio in Grecia per esaminare le condizioni e comprendere la concettualizzazione della primissima forma mai realizzata: la colonna dorica. Usando per questo progetto le proprie mostre come set cinematografici, in questo film epico Duret combina diversi riferimenti e stili, come l’estetica dei film d’archivio sul design della seconda metà del XX secolo, delle pubblicità industriali del dopoguerra, dei programmi scientifici televisivi più seguiti, Le avventure di Tintin e infine film sperimentali psichedelici.
Hoël Duret vive e lavora tra Parigi, Brest e Nantes. Ha conseguito il master presso l’École des Beaux-Arts di Nantes nel 2011. Come sintesi dell’ideologia del “Do It Yourself” e dell’utopia del nucleo familiare della “American Way of Life”, l’artigianato è centrale nel lavoro di Hoël Duret. Ciò che gli interessa nel processo della pratica amatoriale non è tanto l’estetica specifica dell’assemblaggio, ma la ricerca, l’allestimento e la dimostrazione che lavorare in economia di mezzi può generare intelligenza produttiva. È stato insignito dello “Young Creation Award” della Biennale di Mulhouse nel 2012, del “Visual Arts Prize of the City of Nantes” e dell’”Yishu 8 Prize” 2014. Nel 2015 ha esposto in mostre personali a Park Life Gallery, San Francisco; al Museo di Belle Arti di Mulhouse, alla LOOP Video Fair, Barcellona, e in una collettiva presso la Fondazione Salomon, Annecy. È stato anche invitato a partecipare a due mostre personali nel corso di due residenze a Yishu 8 Art Space, Pechino, e L’Oeil de Poisson, Contemporary Art Center, Quebec City. Nel 2016 prenderà parte al laboratorio di ricerca “Le Pavillon Neufize” OBC del Palais de Tokyo di Parigi e a una collettiva al Museo d’Arte di Seoul.