Nel 1819 Francisco Goya, sordo, vecchio e malato, si trasferì in una casa conosciuta come Quinta del Sordo, nella periferia sud di Madrid, nella quale dipinse numerose scene direttamente sulle pareti. I dipinti furono poi rimossi e trasferiti su tela a metà del XIX secolo e oggi occupano un’intera sala del Museo del Prado. Utilizzando una tecnologia all’avanguardia per le immagini e il suono, l’artista francese Philippe Parreno, tra i più influenti della sua generazione, fa rivivere la casa ormai scomparsa dove Goya creò le sue inquietanti Pinturas negras. Il film oscilla tra la superficie e la profondità, tra luce e ombra. Lo stesso Parreno lo ha definito “fantascientifico” riferendosi al fatto che grazie alla tecnologia 3D, ha potuto realizzare un modello acustico per simulare il modo in cui il suono permeava gli ambienti della casa, lo scricchiolio delle sue porte, il calpestio dei pavimenti in legno, il canto degli uccelli che entrava dalle finestre, in una sorta di architettura speculativa, quasi uno spazio fantasma. Questa composizione sonora accompagna le immagini filmate con una telecamera in grado di riprendere da vicino le scansioni dei dipinti di Goya del Prado, fino ad una definizione di mezzo milione di frame al secondo. L’opera è stata realizzata in occasione della recente mostra dedicata al pittore spagnolo tenutasi nel 2022 alla Fondation Beyeler di Basilea. Viene accompagnata dall’esecuzione dal vivo di una partitura originale per violoncello del compositore spagnolo Juan Manuel Artero.