Una soggettiva segue silenziosamente la corsa di un bambino che percorre gli spazi di un originale complesso arroccato su una scogliera. L’architetto Dante Bini ebbe come committenti Michelangelo Antonioni e Monica Vitti che lo incaricarono di progettare la loro segreta casa di vacanza in un luogo remoto della Sardegna. La sua forma di cupola è costituita da una fabbrica di cemento sottile, realizzata utilizzando una specifica tecnica innovativa denominata dallo stesso Bini, Binishell. La casa è immersa nella natura selvaggia. Le finestre inquadrano porzioni di paesaggio come fossero un innovativo cinemascope, mentre il film restituisce le relazioni tra un modo nuovo di vedere che diventa un nuovo modo di vivere lo spazio. Il film, dopo aver indagato ogni dettaglio architettonico, ripercorre la nascita della visionaria abitazione attraverso la voce narrante di Giuseppina Isetta, land manager, che assistette alla sua costruzione nel 1969. Oggi il ruvido guscio si sta sgretolando e la fascinosa architettura sta mostrando la sua età.