Kala azar, primo lungometraggio di Janis Rafa, prende il nome da una particolare malattia che negli anni Novanta ha decimato la popolazione canina dell’Europa meridionale. Incentrato sulla vita di una giovane coppia che lavora in un crematorio per animali, il film è ambientato nelle campagne intorno a una città dell’Europa del Sud che i due giovani attraversano in macchina recuperando le carcasse di animali trovate lungo la strada. Attraverso riprese in widescreen, un ritmo dilatato e la quasi assenza di dialoghi, il film immerge lo spettatore in un’atmosfera cupa, ma che a tratti lascia spazio a momenti di empatia e speranza. I due giovani infatti sembrano trovare rifugio nell’amore che provano nei confronti l’uno dell’altra, e conforto nella pietà e premura che dimostrano verso gli animali. I loro sinceri ma significativi gesti di affetto riescono ad accendere una luce in quella che altrimenti apparirebbe come un’esistenza buia che trascorre nella desolazione di un paese – la Grecia – che nell’abbandono del paesaggio reca evidenti i segni della devastante recente crisi economica e sociale. Nel 2017 con il progetto di questo film Janis Rafa ha vinto il Feature Expanded Distribution Award.