Due donne, madre e figlia, a bordo di una vecchia Mercedes, parlano tra di loro coprendosi la bocca con le mani. Il dialogo è incentrato su riflessioni che riguardano la maternità, il significato della vita, e la relazione con la morte. L’inquadratura dentro l’abitacolo, al modo delle celebri retroproiezioni di Hitchcock, si sposta all’esterno mentre l’auto percorre luoghi misteriosi e inquietanti animati da insoliti personaggi, sculture cinetiche e schermi sui quali si alternano proiezioni di paesaggi. Je te tiens per il quale lo stesso Caballero, filmmaker e artista multimediale, ha progettato le scenografie, è un cupo e affascinante road movie che unisce due differenti dimensioni: la drammatica conversazione che si svolge nell’auto tra la madre, Ángela Molina, amata da Buñuel, Petri, Bellocchio, Almodovar, e la figlia, la sconosciuta Virginia Rousse straordinariamente a lei somigliante, e il surreale paesaggio assimilabile ad un’installazione di arte contemporanea nella quale si alternano mondi onirici e bizzarri che accompagnano lo spettatore nella narrazione. Presentato alla Quinzaine des realizateurs dell’ultimo Festival di Cannes, Je te tiens, è il primo film narrativo di Sergio Caballero, co-direttore del celebre festival Sónar di Barcellona, la cui prima versione era stata da lui realizzata per il teaser promozionale dell’edizione 2019 di quell’evento.