Performer, scultore, coreografo, regista, Jan Fabre è uno degli artisti più poliedrici dei nostri tempi. Il documentario del regista Giulio Boato, attraverso un’intervista che rivela i tratti più intimi dell’artista, ci porta nel cuore della sua creazione, ad Anversa, sua città natale, nel suo spazio di lavoro del Troubleyn: un ex teatro, divenuto una vera e propria factory. Costruito attorno alle testimonianze di diversi personaggi e attraverso la narrazione di una voce fuori campo, il film si snoda attorno alle immagini delle sue principali tappe creative ed espositive, in particolare le prove della sua compagnia per lo spettacolo-evento Mount Olympus: una maratona teatrale della durata di 24 ore che celebra la tragedia greca e rivoluziona le consuete regole del teatro, immergendo lo spettatore e i ventisette attori-performer all’interno di una stessa unica esperienza.