Nella perdurante ricerca tecnica ed estetica sulla fotografia tradizionale, Hiroshi Sugimoto dimostra la resistente modernità di un linguaggio e di una professionalità che rischiano di scomparire nell’epoca della rivoluzione digitale. Nato nella Tokyo occupata dall’esercito americano e trasferitosi negli Stati Uniti fin dagli anni Settanta, il fotografo ha progressivamente unito forme e contenuti occidentali alla sensibilità della sua cultura d’origine, sempre muovendosi tra il Giappone, Los Angeles e New York, dove si è definitivamente trasferito. L’ossessiva cura di ogni dettaglio e il rapporto con la pittura e con il teatro sono solo alcuni degli elementi dell’arte di Sugimoto, che esalta la paradossale peculiarità della fotografia, sempre divisa tra il suo valore documentario e la sua valenza estetica. Come egli stesso dice, la fotografia è arte e perciò non interessata alla mera rappresentazione della realtà: “abstraction is better”.