Il film rende omaggio ad uno degli artisti americani più prolifici e influenti del XX secolo. Scomparso a Roma nel 2011, Cy Twombly, pittore, illustratore, scultore e fotografo, appartenente alla generazione di Robert Rauschenberg e Jasper Johns, ha vissuto gran parte della sua vita tra gli Stati Uniti e l’Italia e ha influenzato, tra gli altri, artisti quali Jean Michel Basquiat, Anselm Kiefer, Francesco Clemente e Julian Schnabel. Tra gli anni ’50 e ’60, il suo stile del tutto originale, calligrafico, grafitico, a tratti volutamente infantile, simbolico e libero da ogni schema, rappresentò una rottura nel mondo della pittura e dell’arte figurativa in generale. Il film di Andrea Bettinetti racconta le varie fasi della sua vita attraverso immagini di archivio e interviste ad amici, familiari e curatori, tra i quali il compagno di vita e presidente della fondazione Cy Twombly Nicola Del Roscio, il figlio dell’artista Alessandro Twombly e il gallerista Larry Gagosian, dagli anni giovanili trascorsi a Roma, dove conobbe l’artista e sua futura moglie Tatiana Franchetti, ai frequenti viaggi e soggiorni americani a New York e in Virginia, fino agli anni della maturità e della tarda età, svelando una personalità gentile, altruista e poetica.