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Common Assembly: Deterritorializing the Palestinian Parliament

di DAAR
Palestina 2011, 14 ‘
Presentato allo Schermo dell’arte Film Festival 2015
Camera: Cressida Kocienski, Ghassan Bannoura
Montaggio: Cressida Kocienski, Ghassan Bannoura
Lingua: inglese
DAAR (Decolonizing Architecture Art Residency) illustra in questo video una riflessione sull’edificio destinato nel 1996 ad essere sede del Parlamento palestinese (mai utilizzato) nei dintorni di Gerusalemme. La scoperta dell’effettiva ubicazione geografica dell’immobile sulla mappa rappresenta l’inizio di uno studio trasversale del collettivo sugli spazi deputati alla partecipazione politica, che devono essere in grado di comprendere e rappresentare la condizione di extraterritorialità geografica, politica e sociale di una comunità. All’interno dello stesso edificio oggi abbandonato, l’atto della ricostruzione della linea di confine tra i territori geografici israeliani e palestinesi marca un preciso non-luogo. Il conseguente passaggio dallo spazio cartografico a quello reale trova così ripercussione in termini materiali e, più generalmente, identitari della comunità, che diventa metafora di una condizione storica ed esistenziale di sospensione e profonda incertezza: l’apparente sottile linea rossa tracciata sulle carte geografiche si trasforma così in un luogo reale dal forte impatto visivo ed estetico, trasformandosi in vero e proprio concetto spaziale.
DAAR (Decolonizing Architecture Art Residency). Collettivo di architetti fondato nel 2007 a Betlemme, ha sede a Beit Sahour, Palestina, dove lavora sul riuso e la trasformazione di architetture coloniali: da ex basi militari evacuate, alla trasformazione di campi di rifugiati, da edifici governativi non finiti alle rovine di villaggi distrutti dalla guerra. I loro lavori sono stati esposti in diverse manifestazioni, biennali e musei come la Biennale di Venezia, la Biennale di Istanbul, la Biennale di Architettura di Rotterdam, il Centre Pompidou di Parigi, la Tate Modern a Londra. I loro progetti sono stati pubblicati in diverse riviste internazionali tra le quali il New York Times, Art Forum, Domus, Al Ayyam. Nel 2010 il collettivo ha ricevuto il premio Prince Claus per l’architettura.