Maurizio Cattelan non concede mai interviste, quando lo fa dichiara apertamente di mentire.
Nel film parla in sua vece Massimiliano Gioni, critico e curatore, e raccontano di lui i galleristi e i collezionisti delle sue opere, spesso divenuti parti di esse in lavori che combinano la scultura con la performance. Il film ce ne mostra una selezione tra le più provocatorie e ambigue, come La nona ora del 1999, una scultura in cera che raffigura Papa Giovanni Paolo II abbattuto a terra sotto il peso di un meteorite.
Il lavoro di Cattelan, l’artista italiano più famoso e quotato all’estero, simula e sovverte le regole della cultura e della società, in un continuo gioco di sconfinamenti e gesti di insubordinazione. Come una sorta di arlecchino moderno, tra il puro divertimento e la critica feroce, l’artista ci pone di fronte ad interrogativi non risolvibili, e all’enigmaticità dell’opera d’arte.