Nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, il Brasile inviò nel Regno Unito 168 dipinti, donati da 70 artisti del movimento modernista brasiliano, tra cui Candido Portinari, Alfredo Volpi, Emiliano Di Cavalcanti, Oswald de Andrade Filho, per essere esposti nelle maggiori istituzioni artistiche del paese. La mostra si tenne alla Royal Academy of Arts di Londra alla fine del 1944, e successivamente in altri sette musei britannici fino al settembre 1945, e rimane ad oggi una delle più grandi mostre d’arte brasiliana mai organizzate all’estero. I fondi ottenuti dalla vendita all’asta delle opere furono donati dagli stessi artisti alla Royal Air Force, come loro spontaneo contributo al sostegno della lotta al nazifascismo: un gesto di diplomazia culturale dimenticato per decenni.
Con un montaggio alternato tra il Brasile e l’Inghilterra, il film ci mostra musei, studi d’artista come quelli di Carlos Scliar e Francisco Rebolo, ricostruendo questa affascinante vicenda con numerose interviste oltre che agli artisti e ai loro eredi, anche a direttori di musei inglesi, alle storiche dell’arte brasiliana Aracy Amaral e Dawn Adès, al prof. di studi brasiliani Vinicius Mariano de Carvalho e al diplomatico dell’ambasciata brasiliana nel Regno Unito, Hayle Melim Gadelha.
Dal documentario emerge un’arte tutt’oggi poco nota in Europa, che si è caratterizzata per una vivacità estetica nella quale ogni artista ha avuto una voce distinta, una unicità artistica e un tratto molto differente, sottolineando come, nonostante il soft power sia stato un concetto coniato più avanti, la mostra del ‘44 possa essere letta come una gesto significativo nelle relazioni internazionali.