Dal 2017, l’artista austriaco Lukas Marxt ha trascorso un considerevole periodo di tempo nel sud della California dove ha studiato il Salton Sea, un ecosistema unico in cui, in soli quattro anni, il livello dell’acqua è sceso di ben mezzo metro tanto che si può calcolare quando è previsto che si prosciugherà. Ma il Salton Sea è anche il luogo dove gli Stati Uniti hanno testato numerose bombe atomiche nelle fasi finali della Seconda Guerra Mondiale e della Guerra Fredda, inizialmente in preparazione dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, e successivamente come addestramento per missioni che, fortunatamente, non si sono mai svolte.
In Among the Palms, realizzato in collaborazione con l’artista serba Vanja Smiljanic, emergono le implicazioni sociopolitiche attorno a questo particolare ecosistema, come ad esempio l’agricoltura intensiva e il conseguente sfruttamento di lavoratori agricoli illegali provenienti dall’America Latina, che cercano poi rifugio nelle riserve degli indigeni americani.
Il film inizia nello Utah, da dove decollavano gli aerei militari, e nella città di Wendover con il Nuclear Museum che conserva “Fat Man” e “Little Boy”, i modelli delle due bombe atomiche che distrussero Hiroshima e Nagasaki. Poi, spostandosi a sud, in California, gli artisti intervistano esperti locali che spiegano il paesaggio e la storia, persone delle tribù dei Torres Martinez Desert Cahuilla Indians che furono vittime del genocidio nel XIX secolo. I sopravvissuti ora ricordano i poteri curativi di piante e come queste facessero parte di una vita a contatto con la natura che un tempo cresceva intorno alle acque salate del Salton Sea. Oggi l’area appartiene ai cespugli salini, e sotto la superficie ticchetta l’uranio della Guerra Fredda.