Promotori di gallerie e fondazioni, ma anche di importanti premi d’arte, gli oligarchi russi investono nell’arte contemporanea con passione e intraprendenza, rivestendo un ruolo di primo piano nel mercato artistico internazionale, nella promozione e nella politica culturale del loro Paese. Nel 2009 il Garage Center for Contemporary Culture di Mosca, sede dell’evento centrale della 3a Biennale di Mosca curata da Jean-Hubert Martin, diventa il principale luogo di incontro dei nuovi mecenati e collezionisti russi di arte contemporanea. Evocando l’esempio di Sergei Chtchoukine e la storia della sua collezione di capolavori, il film ritrae alcuni tra i protagonisti di questo nuovo scenario, seguendoli al lavoro, nelle loro case, tra le aste di Londra e nelle gallerie di Mosca. Tra essi vi sono Nathalia Kournikova, gallerista e collezionista che annovera tra le sue opere anche un quadro di Vladimir Putin, Shalva Breus, collezionista fondatore del Kandinsky Prize, e Stella Kesaeva, fondatrice e direttrice della Stella Art Foundation.