Partendo dal significato etimologico della parola ‘spettacolo’, Giuseppe Fanizza utilizza il medium del video per riprendere una serie di primi piani e ritratti di gruppi di spettatori, indagandone gli sguardi e le espressioni rapite dallo schermo televisivo, con l’intento di creare nello spettatore, che si rivede come di fronte ad uno specchio, una sorta di ribaltamento, una presa di coscienza nei confronti della propria posizione. L’artista ha voluto così riprodurre un momento di sfasamento e sospensione, in cui la realtà stessa diventa parte del flusso continuo di sollecitazioni in cui l’immagine dello spettatore, il reale, è ritrasmessa sotto forma di spettacolo. Attraverso quest’analisi l’artista riesce a mostrare l’invadenza e l’impatto che il mezzo televisivo ha sulla realtà.