Uli Sigg, noto imprenditore d’arte svizzero, ex-ambasciatore in Cina, Mongolia e Corea del Nord è stato un importante influencer della politica economica cinese degli ultimi quarant’anni. Fin dagli anni della sua attività diplomatica comprende la straordinaria novità delle nuove ricerche della generazione degli artisti cinesi degli Novanta. Così, proponendosi come mediatore per figure quali Ai Weiwei, Zeng Fanzhi e Cao Fei, ne diventerà tra i primi e più influenti collezionisti occidentali convinto che “la creatività sia l’unica risorsa inesauribile di un paese”. Il film di Michael Schindhelm, di cui Lo schermo dell’arte ha presentato nel 2008 il documentario Bird’s Nest sullo stadio olimpico di Pechino di Herzog & de Meuron, fornisce un interessante spaccato della Cina contemporanea. La cinepresa ci accompagna nella visita agli atelier di artisti (tra gli altri Ai Weiwei, Wang Guangyi, Fang Lijun), riprende la vivacità dei bar-karaoke, fino a raggiungere il cantiere del nuovo progetto per M +, museo progettato da Herzog & de Meuron che aprirà nel 2019 a Honk Kong, al quale Sigg ha ceduto la maggior parte delle opere di arte cinese contemporanea della sua raccolta.