I gemelli Witkin si raccontano in prima persona davanti alla telecamera di Trisha Ziff. Nati e cresciuti insieme a Brooklyn, i due ricordano l’infanzia trascorsa in simbiosi in una famiglia che, in seguito all’abbandono del tetto coniugale da parte del padre, è costituita dalla sorella, dalla madre e dalla nonna.
I gemelli, considerati identici e continuamente confusi l’uno con l’altro, si sentono tuttavia entità separate, e prendono presto strade diverse, rivendicando così la loro individualità e indipendenza. Jerome comincia a dipingere quando è ancora giovanissimo, affinando presto uno stile figurativo che si rifà ai grandi maestri e all’espressionismo astratto. Joel intraprende la carriera di fotografo,maturando neglianni uno stile unico e personale che lo ha reso celebre in tutto il mondo. Pur facendo uso di mezzi diversi, il lavoro dei Witkin è accomunato da uno stile oscuro, a tratti morboso, all’interesse per temi quali la morte, la deformità fisica, la guerra e la malattia.
Per la prima volta le loro opere sono state esposte insieme nella mostra Witkin & Witkin a loro dedicata dal museo Cuatro Caminos di Città del Messico nel 2016, mostra che dà il titolo a questo film dai toni intimi e riflessivi nel quale la regista raccoglie le voci, oltre che dei protagonisti, della sorella, delle rispettive compagne e di alcuni amici e collaboratori. Le vite dei due fratelli sono svelate nella loro umanità, nella loro continua ricerca artistica, nelle loro perdite personali e nei loro traumi,che sembrano scorrere su binari distanti ma sono invece assai affini.