One Hundred Steps

l duo di artisti e filmmaker, che hanno rappresentato il Brasile alla 58esima Biennale di Venezia, tornano a collaborare per questo film prodotto per Manifesta 13. Il film è ambientato in due luoghi: una tenuta di campagna del XVII secolo nel sud dell’Irlanda e una villa borghese del XIX secolo nel centro di Marsiglia. Oggi sono due case museo e accolgono turisti che seguono con attenzione i racconti delle guide. Le riprese mostrano gli interni e gli sguardi attenti dei visitatori, che ben presto si svelano essere dei performer pronti a riempire le stanze con musiche e danze. Il linguaggio è un ibrido tra documentario e fiction e il confine tra performance e video è sottile e sfumato. Tra le architetture delle sontuose ville le performance diventano uno strumento di riscrittura del passato, la musica e le canzoni occupano momentaneamente lo spazio aprendo così all’immaginazione. Le note delle cornamuse, del violino e la tipica danza Sean-nós ci riportano alla tradizione irlandese. Queste sonorità lasciano poi spazio alle note di un mizwid, di alcune percussioni e delle qraqeb (nacchere) berbere accompagnate da canzoni in lingua araba. Il film è infatti un omaggio al lavoro di Bob Quinn, regista irlandese che negli anni ‘80 ha prodotto Atlantean, una quadrilogia nella quale indaga il ruolo delle culture nordafricane nella formazione della cultura irlandese.