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Alone

di Garrett Bradley
Stati Uniti, 2017, 13’
Presentato alla 17° edizione dello Schermo dell’arte, 2024
CON Aloné Watts, Desmond Watson, Fox Rich
MONTAGGIO: Garrett Bradley
SUPERVISIONE MONTAGGIO: Andrew Blackwell
FOTOGRAFIA E COLOROR CORRECTION: Zac Manuel
COMPOSITORE: Jonathan Zalben
REGISTRAZIONE AUDIO: Dorian Celestine
MIXAGGIO AUDIO: Zac Howard
CREDITI IMMAGINE: courtesy of Lisson Gallery
PRODUTTORI: Lauren Domino, Dolly Turner
PRODUTTORE ESECUTIVO: Kathleen Lingo
COORDINAMENTO DELLA PRODUZIONE: Lindsay Crouse
vo: inglese; st: italiano
Girato a New Orleans, Louisiana, nel 2016, Alone offre uno sguardo sulla vita di Aloné Watts. Il breve documentario si apre con Watts mentre riflette , distesa sul letto, su una recente proposta di matrimonio ricevuta dal suo partner detenuto, Desmond Watson, arrestato nel 2015 con accuse di reati non violenti. Seguiamo la protagonista mentre incontra sulle scale del tribunale l’avvocato di Watson, prova abiti da sposa e racconta ai familiari il progetto di sposarsi, dando luogo a un confronto esplosivo quando loro la implorano di ripensarci. Alone fornisce uno sguardo ravvicinato sui modi in cui il sistema carcerario degli Stati Uniti influisce non solo sui detenuti, ma anche sulla vita quotidiana dei loro cari che cercano di orientarsi nella burocrazia, inclusi i pagamenti di ingenti somme a società di telecomunicazioni private per stare in contatto. In un paese in cui gli afroamericani sono incarcerati con un tasso superiore di oltre cinque volte rispetto ai bianchi, il film è anche una riflessione sull’eredità duratura del XIII Emendamento, che nel 1865 abolì la schiavitù negli Stati Uniti e la legalizzò come punizione per un crimine. Questo mise in moto nuove leggi dirette a criminalizzare la vita delle persone nere, note anche come Black Codes, leggi che avrebbero, a tutti gli effetti, mantenuto lo status del corpo nero come proprietà pubblica. Alone considera la continua precarietà della vita nera e della famiglia afroamericana attraverso uno sguardo intimo sui modi in cui amore e solitudine rimangono strettamente connessi per i detenuti e le loro famiglie.
Garrett Bradley è artista, insegnante e regista americana. Nel 2020, Bradley ha prodotto il suo primo lungometraggio, Time, che ha ricevuto oltre cinquanta nomination, incluso l’Oscar, e ha vinto venti premi, tra cui il Peabody Award 2020 e il Best Director Award for U.S. Documentary al Sundance Film Festival di quell’anno, facendo di Bradley la prima donna nera nella storia del Festival a vincere questo premio. Bradley è stata residente nel 2015 presso la Skowhegan School of Painting and Sculpture ed è stata premiata con il Prix de Rome (2019), l’Arts and Letters Award for Art dall’American Academy of Arts and Letters (2022) e l’Eye Art & Film Prize dell’Eye Filmmuseum (2023). Sue mostre mostre personali si sono tenute presso istituzioni quali Museum of Modern Art di New York (2020); Contemporary Arts Museum di Houston (2019); Momentary, Crystal Bridges, Arkansas (2021); August Wilson African American Cultural Center di Pittsburgh (2022); Museum of Contemporary Art di Los Angeles (2022).
Il recente libro di Bradley, Devotion, pubblicato nel febbraio 2024, è stato il primo di una serie di pubblicazioni, dedicate ad approfondire la ricerca di singoli artisti a cura di MIT Press e Lisson Gallery.
Filmografia selezionata
2022 Safe (Excerpt); 2021 Naomi Osaka; 2020 Time; 2019 Aka; America; 2018 The Earth is Humming; 2017 Alone; 2014 Below Dreams