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The Speech

di Lina Lapelytė
Lituania, 2024, sonoro, 21′
Presentato alla 17° edizione dello Schermo dell’arte, 2024
SCENEGGIATURA: Lina Lapelytė, Martynas Norvaišas
FOTOGRAFIA: Martynas Norvaišas, Nikolas Verseckas
MONTAGGIO: Ignė Narbutaitė
TECNICO DEL SUONO: Yoën Cousot-Paoli
SOUND DESIGNER: Vytis Puronas
MUSICA: Lina Lapelytė
CREDITI IMMAGINE: photo by Martynas Norvaišas and Nikolas Verseckas. With the gracious permission of Pinault Collection – Bourse de Commerce – Pinault Collection
CO-PRODUZIONE: Studio Lina Lapelytė e Lyon Biennale.
La performance The Speech è stata co-prodotta dal Festival d’Automne di Parigi e dalla Pinault Collection ed è stata presentata nel 2024 alla Bourse de Commerce (Parigi). Con la gentile concessione della Pinault Collection. Bourse de Commerce – Pinault Collection © Tadao Ando Architect & Associates, NeM / Niney et Marca Architectes, Agence Pierre-Antoine Gatier
Avendo dedicato, nel suo lavoro, molta attenzione al linguaggio, negli ultimi anni Lapelytė ne ha anche esplorato i suoi limiti. Il film è il risultato della sua performance creata appositamente su invito del Festival d’Automne di Parigi che si è tenuta a settembre 2024 negli spazi della Bourse de Commerce- Pinault Collection. Lapelytė vi adotta un approccio radicale eliminando ogni riferimento linguistico. Un centinaio di bambini e adolescenti parigini hanno dato vita ad una scultura sonora, “parlando” attraverso l’imitazione di suoni animali. The Speech riflette sul fallimento del linguaggio, sulla fragilità umana, sull’empatia, sull’imitazione come metodo di apprendimento e comprensione del mondo, e sulle voci inascoltate dei gruppi emarginati. A prima vista, la performance può sembrare spensierata e giocosa, ma allude alla sensazione di sé ancora in via di sviluppo del bambino, dove la distinzione tra “io” e “altro” non è ancora completamente formata. L’intervento di Lapelytė nell’architettura unica della Bourse, realizzata da Tadao Ando, è delicato ed effimero. Nel creare una visione di un mondo primordiale in cui umani e animali si stanno formando, l’artista non suggerisce una narrazione specifica. Il film, come la performance, invita il pubblico ad ascoltare suoni familiari e astratti, che insieme formano un coro chimerico e inaspettato.
Lina Lapelytė (Lituania 1984, vive e lavora tra Londra e Vilnius) le sue opere coinvolgono performer professionisti e non, spesso in atti di canto che spaziano tra diversi generi, come la musica mainstream e l’opera.
Nel 2019, il suo lavoro Sun & Sea (Marina), realizzato insieme a Vaiva Grainytė e Rugilė Barzdžiukaitė, curato da Lucia Pietroiusti, ha vinto il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia.
Lapelytė ha esposto alla Bourse de Commerce, Parigi; Frac, Nantes; Castello di Rivoli, Torino; Lafayette Anticipations Foundation Gallery, Parigi; Biennale Gherdeina; Haus der Kunst, Monaco; Moca, Los Angeles; Tai Kwun, Hong Kong; Biennale di Riga; Kunsthalle Praha; National Gallery of Art, Vilnius; Biennale d’Arte di Venezia; Serpentine, Londra, tra gli altri.
Filmografia selezionata
2022 They stole my soul; 2017 Play for the Parallels; 2015 Ladies