Nel 2011 due giovani artiste attiviste, Nadezhda Tolokonnikova e Yekaterina Samutsevich, si separano dal collettivo artistico Voina e fondano il gruppo punk-rock delle Pussy Riot, il cui scopo e di protestare attivamente contro la condizione sociale delle donne nella Russia di Vladimir Putin. Per farlo scelgono di mettere in scena le loro performance, un misto di azionismo, arte e politica, in luoghi pubblici che rappresentano il potere delle istituzioni in Russia. Durante una di queste esibizioni, nella Cattedrale del Cristo Salvatore a Mosca, le due attiviste vengono arrestate insieme ad una terza appartenente al gruppo, Maria Alyokhina, e accusate di vandalismo motivato da odio religioso. E’ il 17 Agosto del 2012. Il processo che le vede condannate a due anni di prigione diventa oggetto d’interesse in tutto il mondo, cosi come il video caricato su Youtube della loro performance nella cattedrale, durata solamente quaranta secondi e stroncata da una reazione spropositata da parte delle autorita. Le Pussy Riot diventano cosi un simbolo della lotta per la liberta di parola e di libera espressione, continuando quella lunga tradizione russa di dissidenti politici chiamati holy fools, “idioti sacri”, figure che non temettero di raccontare le verita piu spiacevoli e di accusare pubblicamente lo zar dei suoi misfatti.