Il mito è circolare e sempre presente, senza origine certa, e senza fine. Il mito informa e orienta le nostre azioni, anche le più banali. La nuova impresa filmica di Zapruder parte da queste riflessioni per dare forma a una macchina narrativa in cui realtà e finzione, racconto e rappresentazione iperbolica, s’incontrano. Zeus Machine mette al centro di questo ingranaggio la figura di Ercole, eroe mitologico celebre per le fatiche che dovette compiere per aggiudicarsi un posto nell’Olimpo. Quando si parla di Ercole l’associazione con forza e invincibilità è pressoché immediata, mentre è quasi del tutto misconosciuto il suo carattere di essere umano fragile e fallace. Gli artisti danno voce all’umanità di questo personaggio scorgendola in una varietà di azioni compiute da eroi comuni nella loro quotidianità. Il risultato è un film suddiviso in capitoli, vere e proprie “fatiche” che, sebbene richiamino il mito di Ercole, ne superano la corrispondenza filologica per diventare una collezione di casi che sorprendono per la loro bellezza, spontaneità e varietà.