Seven Easy Pieces è una serie di performance che Marina Abramovic ha eseguito tra il 9 e il 15 novembre 2005 presso il Guggenheim Museum di New York. Ogni giorno per sette ore, l’artista “riattivava” una storica performance. Cinque di queste erano di alcuni dei padri della Body Art – Bruce Nauman, Vito Acconci, Valie Export, Gina Pane, Joseph Beuys, le altre due le sue Lips of Thomas e Entering the Other Side. Babette Mangolte documenta questa esperienza concentrandosi sui dettagli che sottolineano la fragilità, la versatilità e la resistenza della Abramovic. Grazie allo stile asciutto e diretto, il film trasmette efficacemente la rigorosa disciplina, la durezza e la forza delle sue azioni. Soffermandosi su ogni minuto e doloroso particolare, inoltre, il film aumenta la consapevolezza sul valore partecipatorio della Body Art. L’opera d’arte diviene azione sociale, il ruolo del pubblico si trasforma da una passiva ricezione ad una attiva partecipazione.