Dal 2019 al 2022 la regista Sarah Vos ha seguito Rein Wolfs, nuovo direttore dello Stedelijk di Amsterdam, e il suo team nel lungo e tortuoso percorso per risolvere la mancanza di diversità di genere del museo nel quale il 90% delle opere d’arte della vasta collezione era stato realizzato da uomini bianchi. Per iniziare a ridurre questo forte squilibrio, il museo ha stanziato il 50% del suo budget per l’acquisizione di opere di artisti non occidentali e ha iniziato a diversificare le proprie pratiche di assunzione del personale.
Il film documenta le numerose riunioni in cui vengono affrontate questioni quali la rappresentazione razziale, etnica e di genere e l’adozione di un linguaggio adeguato: per i titoli di alcune opere si dovrebbe usare la parola “sex worker” al posto di “prostitute”? Oppure la ricerca negli archivi di opere realizzate da artiste donne, spesso neppure catalogate, e il lavoro di riallestimento della collezione in un nuovo percorso tematico per contestualizzare le circostanze culturali, storiche e religiose in cui un’opera era stata realizzata.
White Balls on Walls rappresenta una preziosa risorsa nella quale vengono mostrati i successi ma anche i fallimenti di questo difficile processo.